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La strada del desiderio

di MEGAN HART

Un viaggio in macchina.
Per Molly rappresenta la libertà.
La libertà di essere la persona che vuole essere. La libertà di fare le sue scelte. La capacità di apprezzare le cose di suo gusto.
Non ci sono limiti né imposizioni o regole. Solo possibilità. Occasioni. Immaginazione.
Perciò quando un uomo imponente, un bel tenebroso, le passa accanto come se fosse il padrone del mondo, accende il desiderio di Molly, potente e ardente come il motore della sua Impala. E lei può lasciar scorrere sfrenato quel desiderio in tutti i modi che vuole.
Tutti.

 

17

Non avrebbe ricordato le parole che mormorarono. Sapeva solo che disse qualcosa e Jake le rispose. Non importava quello che si dissero.

Si staccò dalla sua bocca sensuale per alzarsi a sedere, sorreggendosi con le mani sulle costole di Jake. Si mosse, incitata dalle mani di Jake su fianchi. Mentre lei affondava, lui sollevava il bacino, riempiendola completamente.

Da ore Molly era sul punto di venire, eccitata dalle schermaglie e dai baci in macchina. Quello che le aveva fatto Jake con le mani e la bocca l’aveva portata ancora più vicina al piacere, a cui ora si abbandonò completamente. Si mosse sopra di lui, e lo schiocco dei corpi che urtavano a ogni colpo la fece trasalire, e Jake le faceva eco con i suoi ansiti mentre Molly affondava con forza.

Non aveva mai desiderato niente come in quel momento voleva venire. L’orgasmo la invase, irrefrenabile, intenso. Quasi commovente. Il suo corpo ondeggiava su di lui, e Molly non poteva più controllarlo perché era squassato dalla potenza del desiderio che la sopraffaceva. Rovesciò la testa all’indietro, con i capelli che le solleticavano la schiena a ogni slancio di Jake.

Lui infilò la mano tra i loro corpi in modo che, ogni volta che Molly si abbassava, il clitoride gli sfiorava le nocche delle dita. Le sensazioni erano quasi troppo intense, ma qualche istante dopo il piacere raggiunse l’apice e Molly gridò il nome di Jake, stringendolo forte mentre lui si slanciava con maggior vigore, grugnendo. 

Finalmente l’orgasmo la travolse e le tolse il fiato, mentre il sangue le scorreva rapidamente nelle vene, rimbombandole nelle orecchie. Durò in eterno e finì troppo presto.

Molly si chinò per cercargli la bocca, smaniosa di baciarlo, e Jake emise un gemito contro le sue labbra. Quell’indizio del suo orgasmo imminente ne scatenò un altro per lei, più breve ma non meno intenso. Molly trasalì, sorpresa.

Ora Jake la martellava con veemenza. Molly gli leccò il collo e sentì il gusto del suo sudore, e la vena che pulsava sotto la bocca. Gli succhiò la pelle mentre lui invocava il suo nome, che si trasformò in un gemito quando diede l’ultimo colpo. Poi si udì solo il loro respiro affannoso. Anche i tuoni si erano placati.

Molly aveva bisogno di bere acqua fresca. Voleva un cuscino morbido e una coperta calda, stendersi e non alzarsi più se non per rifarlo con la stessa veemenza.

«Wow» sussurrò Jake.

Molly si spostò abbandonando il punto tra collo e spalla in cui si era accoccolata, e gli diede un bacio sulla bocca. «Eh, già.»

Jake le mise una mano sulle natiche per trattenerla, portando l’altra mano alla nuca di Molly, per massaggiarle la base del cranio con le sue dita forti, impigliate tra i capelli. «Molly, dovrei dirti…»

E fu a quel punto che tornò la luce.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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