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La strada del desiderio

di MEGAN HART

Un viaggio in macchina.
Per Molly rappresenta la libertà.
La libertà di essere la persona che vuole essere. La libertà di fare le sue scelte. La capacità di apprezzare le cose di suo gusto.
Non ci sono limiti né imposizioni o regole. Solo possibilità. Occasioni. Immaginazione.
Perciò quando un uomo imponente, un bel tenebroso, le passa accanto come se fosse il padrone del mondo, accende il desiderio di Molly, potente e ardente come il motore della sua Impala. E lei può lasciar scorrere sfrenato quel desiderio in tutti i modi che vuole.
Tutti.

 

11

Molly era sicura che lui non l’avrebbe seguita. Quando invece Jake le andò dietro, non sapeva se esserne sollevata o irritata. La raggiunse quando era arrivata alla sua auto. Aveva parcheggiato sotto un lampione e la luce arancione che lo illuminava metteva in evidenza i suoi lineamenti ma gli ombreggiava gli occhi. Le chiavi le premevano contro il palmo improvvisamente sudato. Molly inclinò la testa per guardarlo.

Jake si ficcò le mani nelle tasche del giubbotto. Aveva ancora la maglietta fuori dai pantaloni e Molly avvertì un fremito ai polpastrelli al ricordo della sua pelle sotto le dita.

Emise un lungo respiro sommesso. «Non dire niente, okay?» lo apostrofò.

Lui la chiamò per nome ugualmente, con voce bassa e dolce come sciroppo caldo. Peccato che rovinò tutto aggiungendo: «Scusa».

Scusa. Molly non voleva che fosse venuto da lei perché era dispiaciuto.

Alzò una mano e si sforzò di sorridere. «No, Jake. Dico sul serio.»

Non rovinare tutto, avrebbe voluto dirgli. Non farmi sentire sciocca per avere colto l’occasione.

Lui assunse un’espressione indecifrabile. Se avesse potuto vedergli gli occhi avrebbe tentato d’indovinarla. Invece gli voltò le spalle.

Il tempo si allungò vischioso come una caramella mou, ma non altrettanto dolce. Molly attese di sentire la sua mano sulla spalla, ma Jake non la toccò e lei non ebbe la forza di guardarlo di nuovo. Prima non si era sentita in imbarazzo con lui, e non voleva vergognarsi ora.

E che cosa c’era da dire? Da fare? Aveva azzardato, e fallito. Non era la prima volta e non sarebbe stata l’ultima.  E non c’era niente di male. Era deludente e un tantino mortificante, ma andava bene così.

Però era diverso da prima, quando le possibilità si estendevano davanti a lei, infinite come l’autostrada. Ora avvertiva il peso del suo sguardo, anche se si rifiutava di girarsi. Nessuna delle sue fantasie aveva avuto quella fine. La vita reale si era intromessa. E avrebbe dovuto accettare anche quello.

«Buon viaggio» gli disse.

Senza attendere una risposta, Molly salì in macchina. Mise in moto, mentre lui era fermo davanti alla portiera e la guardava attraverso il finestrino.

«Anche tu» disse Jake.

Fece un passo indietro e lei partì. Molly non voleva guardare lo specchietto retrovisore e vederlo mentre si allontanava. Perciò non lo fece.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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