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La strada del desiderio

di MEGAN HART

Un viaggio in macchina.
Per Molly rappresenta la libertà.
La libertà di essere la persona che vuole essere. La libertà di fare le sue scelte. La capacità di apprezzare le cose di suo gusto.
Non ci sono limiti né imposizioni o regole. Solo possibilità. Occasioni. Immaginazione.
Perciò quando un uomo imponente, un bel tenebroso, le passa accanto come se fosse il padrone del mondo, accende il desiderio di Molly, potente e ardente come il motore della sua Impala. E lei può lasciar scorrere sfrenato quel desiderio in tutti i modi che vuole.
Tutti.

 

15

Fu come se la penombra gli avesse dato il permesso di rimanere in silenzio.

Molly gli aveva chiesto di tacere, e lui non le aveva parlato. Non con la voce, almeno. Ma con ogni gesto, ogni sospiro, le comunicava un messaggio. Ammirò la sua pelle con la bocca e le mani mentre scendeva lungo il corpo di Molly. Le succhiò delicatamente i capezzoli mentre i suoi polpastrelli tracciavano ghirigori sui fianchi e sulle cosce. Quando Molly trasalì più forte, Jake si fermò e le soffiò sulla pelle umida. Con i muscoli tesi, lei attese trepidante di scoprire dove si sarebbe posata poi la sua bocca.

Jake fece scivolare le labbra sulle costole e sul ventre, si soffermò sul lieve incavo dell’ombelico, e lei strinse il lenzuolo nel pugno, mentre gli posava l’altra mano sui capelli. Vi tuffò le dita e afferrò le ciocche, ma cercando di non tirarle troppo forte.

Quando le labbra di Jake raggiunsero l’anca e lui premette i denti sulla pelle, Molly smise di fare attenzione a non essere troppo veemente. Il mugolio soffocato di Jake le fece capire che doveva allentare la presa, ma quando staccò la mano dai suoi capelli lui le mise il palmo sulle dita e lo chiuse, per fargliele infilare di nuovo tra le ciocche.

Molly gridò quando lui si spostò tra le sue gambe e posò la bocca all’interno della coscia. Le baciò il clitoride e Molly sussultò violentemente. Jake si bloccò, con il respiro caldo sulla sua pelle. Poi la leccò e Molly emise in un lungo gemito il fiato che tratteneva.

Fu sufficiente per incitarlo, perché lui non si fermò più. Con la punta della lingua tracciò dei lenti cerchi intorno al clitoride di Molly, che divennero più rapidi quando lei sollevò il bacino. Le infilò le mani sotto le natiche per sorreggerla mentre la divorava, ma senza tenerla ferma. La mosse contro la bocca finché il piacere che la travolgeva le impedì di rimanere immobile. Nel silenzio si udì il suo grido forte.

Jake le baciò di nuovo il clitoride e lei sentì l’orgasmo sempre più vicino, pronto a sopraffarla, ma il godimento rimase ad aleggiare sulla sua pelle quando Jake staccò la bocca e la tenne a un soffio dalla sua carne. Le tremavano le cosce, ma Molly non si mosse. Fece un respiro strozzato, poi un altro, cercando di rimanere rigida in quella posizione. Al minimo fremito sarebbe venuta. Trattenersi era una sublime tortura erotica.

Quando Jake si ritrasse e la fece riabbassare sul letto, Molly aprì gli occhi. Jake si alzò e si sfilò i boxer. Molly aveva il cuore in gola. Il leggero chiarore che proveniva da fuori le permetteva solo di scorgere la sua erezione mentre Jake tornava da lei.

Le sfiorò la gamba con il pene che poggiò infine contro il suo fianco, poi la baciò e le mise la mano tra le gambe, premendo il bordo del palmo sul clitoride. Tesa, Molly sentì il piacere che rimaneva sospeso senza ancora esplodere.

Jake la baciò a lungo mentre l’accarezzava e il piacere aumentò… ma si placò quando lui spostò le dita. Continuò così per un po’, e ogni volta che Molly stava per venire lui riduceva la pressione, fino a farla ansimare, quasi singhiozzando, conficcandogli le unghie nelle spalle.

Solo allora staccò la bocca dalla sua. Attese, mentre il pene s’inturgidiva ancora di più, durissimo contro il suo fianco. Molly voleva vederlo. Toccarlo. Ma, soprattutto, voleva sentirlo dentro di sé.

Però prima c’era una cosa da fare. Molly aveva evitato di pensare perché avesse comprato i profilattici che ora erano nel suo beauty. Non le importava se era stata previdente, immaginando una situazione come quella, o se era veramente una stronza senza cuore, come aveva detto Peter.

Diede un bacio a Jake e una carezza per fargli capire che sarebbe tornata subito, poi al buio andò a tentoni in bagno senza neppure sbattere un piede. Le divinità protettrici dei motel anonimi avrebbero approvato. Trovò il beauty e la scatola di profilattici, ne prese una manciata e tornò verso il letto, che s’intravedeva nella penombra. La pioggia era meno forte e non c’erano più fulmini, ma si udiva ancora qualche tuono lontano. Jake si era girato supino, con un braccio piegato dietro la testa. Era l’occasione giusta per fermarsi, anche se le era impossibile tornare indietro. Era l’ultima possibilità di conservare la fantasia e non farla contaminare dalla realtà.

Però era anche la sua possibilità di avere una cosa che desiderava.

E Molly la colse al volo.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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