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La strada del desiderio

di MEGAN HART

Un viaggio in macchina.
Per Molly rappresenta la libertà.
La libertà di essere la persona che vuole essere. La libertà di fare le sue scelte. La capacità di apprezzare le cose di suo gusto.
Non ci sono limiti né imposizioni o regole. Solo possibilità. Occasioni. Immaginazione.
Perciò quando un uomo imponente, un bel tenebroso, le passa accanto come se fosse il padrone del mondo, accende il desiderio di Molly, potente e ardente come il motore della sua Impala. E lei può lasciar scorrere sfrenato quel desiderio in tutti i modi che vuole.
Tutti.

 

13

Per poco Molly non rispose. Ma quando sentì un altro colpetto sommesso alla porta, mentre aveva l’occhio premuto contro lo spioncino, indietreggiò, tolse il fermo e socchiuse la porta.

Jake, con i capelli bagnati e l’acqua che gli scendeva sul mento, si girò verso di lei. «Molly?»

Rendendosi conto di essere avvolta in un asciugamano e basta, e di non essere più truccata, Molly annuì. Non aprì di più alla porta. E non disse niente.

Jake stese le mani per un secondo poi le infilò in tasca. «Non ti sto perseguitando.»

Lei sollevò un sopracciglio. «Sicuro?»

Il suo sorriso sghembo avrebbe dovuto essere solo un ghigno ironico di nessuna importanza, ma le fece venire voglia di spalancare la porta, buttare via l’asciugamano e saltargli addosso. Jake incurvò le spalle, investito da una folata di vento e pioggia.

 «Sono un cretino.»

Quel commento la sorprese. «Ah, sì?»

«Non avrei dovuto farti andare via. Non avrei dovuto… Cavoli. Posso entrare?»

Lei strinse la maniglia, ma non tirò la porta verso di lei. «Non so se è una buona idea.»

Si fissarono a lungo. A Molly batteva forte il cuore. Un’altra folata di aria fredda e carica di pioggia li colpì. Molly rabbrividì anche se in quel momento sentiva tanto caldo che neppure il gelo polare avrebbe potuto raffreddarla.

 «Sei sicuro di voler entrare?» Quelle parole le uscirono di bocca cupe e gravi, non con il tono civettuolo e provocante che avrebbe voluto adottare.

Perché quella situazione sembrava molto più importante e seria di quando si mangiavano con gli occhi sorpassandosi a vicenda. Molly trattenne il fiato, in attesa. Jake annuì, muto.

Molly spalancò la porta e si scostò per farlo entrare. Lui la chiuse con un calcio senza neanche guardarla, con gli occhi fissi su di lei. E poi, oh, sì, sì!, avanzò spingendola verso il letto un passo dopo l’altro, tenendola tra le braccia, con la bocca che divorava la sua.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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