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Seduzione al castello

di BLYTHE GIFFORD

La dama di compagnia Mary Betoun sa benissimo che non deve fidarsi del proprio giudizio in fatto di uomini; il suo futuro non dipende da un marito, ma dalla sua capacità di accontentare la regina. Perciò quando la regina le affida il compito di approntare per la sua visita un castello in una località remota al confine con la Scozia, Mary sa che tutto deve risultare perfetto.

L’affascinante capitano del castello, Jamie Davison, è ben lieto di darle una mano se Mary lo aiuterà a sua volta… a diventare un pretendente più attraente per poter trovare moglie. La sua richiesta sembra del tutto innocente, anche se la vicinanza di Jamie ispira a Mary pensieri tutt'altro che innocenti. Ma potrà fidarsi di lui e delle sue mire? E di se stessa?

6

Più tardi, Jamie le mostrò le stanze migliori nella torre più alta. Piacevolmente sorpresa, Mary ne scelse una per la regina e una per suo marito.

«E io dove posso dormire?» gli chiese. «La regina mi vorrà vicina.»

Jamie l’accompagnò a una camera dall’altra parte del corridoio. «La mia è l’unica altra stanza in questa torre. Puoi prenderla tu.»

Dormire nel suo letto, anche se da sola…

Mary arrossì. Non era a corte, e Jamie Davison non era un uomo con cui scherzare. «Stanotte dormirò nella stanza della regina» gli disse in fretta, voltandosi. «Tanto per assicurarmi che vada bene per lei.»

«Dove vai adesso?»

«A letto.»

Ah, ecco che si vedeva la faccia severa di Jamie. «Dovrò partire all’alba per andare a prendere le tue provviste. Perciò stasera dovrai cominciare a mantenere la tua parte dell’accordo. Da dove cominciamo?»

Mary trattenne il fiato. Non sapeva come rispondere. Rispetto a Oliver, il cui nome le provocava una stretta al cuore al solo pensiero, Jamie era…

Non era come Oliver.

Però sicuramente lui aveva tenuto fede al patto. Ora lei avrebbe dovuto fare altrettanto.

«Comincerò col dirti merci.» Dopotutto aveva placato le sue preoccupazioni e lei non era stata educata. «Non ci sarei riuscita senza di te.»

Lui sorrise. «Quindi che cosa possiamo fare? E anche in fretta?»

Lei si girò, turbata. Che cosa poteva fare con lui?

Invece di pensare a come trasformare un rude montanaro in un uomo degno della sua futura moglie, le venivano in mente baci, carezze e molto di più. Cose a cui non aveva più pensato dopo Oliver.

E a cui credeva che non avrebbe pensato mai più.

«Allora?» la incalzò lui, impaziente. «Quale ballo devo imparare per primo?»

Lei fece un passo indietro. «Non cominciamo con il ballo.» No, non voleva avvicinarsi così tanto a lui. «Cominciamo con…» Che cosa poteva dire? «I tuoi vestiti!»

«I miei vestiti?» Jamie si guardò addosso. «Che cos’hanno che non va?»

Lei lo scrutò, ma si accorse che non esaminava i suoi indumenti, bensì il corpo che avvolgevano. Le spalle ampie erano valorizzate dal pesante corpetto imbottito. Gli stivali al ginocchio attiravano lo sguardo sulle cosce forti. Jamie aveva un aspetto virile, come se fosse pronto a tutto… tranne che a entrare a corte.

«Sembri un bandito fuorilegge.»

Il sorriso quasi perenne di Jamie scomparve. «Certo, non ho i vestiti adatti per ballare, ma ho sorvegliato e protetto il castello per la tua regina e non ha subito il minimo danno. Questo non è forse degno di rispetto?»

Mary approfittò della sua insolita rabbia per infuriarsi. «Mi hai chiesto che cosa devi fare per essere degno dell’ammirazione di una donna, e io te l’ho detto. Se ti rifiuti di darmi ascolto non posso fare rien. Niente!»

Gli occhi di Jamie s’incupirono. «Non ti piacciono i miei vestiti?»

Lei sollevò il mento. «No.» Una piccola bugia.

«Allora me ne sbarazzerò.»

Con orrore, Mary lo vide slegare il corpetto imbottito, che lasciò cadere a terra con un tonfo. Poi si tolse la camicia e gliela tirò.

Lei la prese al volo.

La camicia di lino le ricadde sulle dita, impregnata del suo calore e del suo profumo.

A torso nudo, con aria di sfida, lui la fulminò con lo sguardo. «Basta?»

Mary non riuscì ad aprire bocca.

Jamie cominciò a tirare gli stivali.

«Fermo!» Ancora qualche minuto e sarebbe stato nudo.

«Aspetta, non ancora.» Jamie tirò uno stivale contro il muro. «Vuoi rifarmi nuovo? Comincia da zero, parti dalla pelle!»

Si tolse i calzoni e Mary si coprì il viso con la sua camicia. Era stata una pessima idea partire dai vestiti. Così erano vicini più di quanto lo fossero stati se avessero ballato. Quella stoffa gli aveva toccato la pelle. Ora era premuta contro la sua pelle, invitante…

«Apri gli occhi, Piccola Mary, e guardami così come sono.»

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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