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Seduzione al castello

di BLYTHE GIFFORD

La dama di compagnia Mary Betoun sa benissimo che non deve fidarsi del proprio giudizio in fatto di uomini; il suo futuro non dipende da un marito, ma dalla sua capacità di accontentare la regina. Perciò quando la regina le affida il compito di approntare per la sua visita un castello in una località remota al confine con la Scozia, Mary sa che tutto deve risultare perfetto.

L’affascinante capitano del castello, Jamie Davison, è ben lieto di darle una mano se Mary lo aiuterà a sua volta… a diventare un pretendente più attraente per poter trovare moglie. La sua richiesta sembra del tutto innocente, anche se la vicinanza di Jamie ispira a Mary pensieri tutt'altro che innocenti. Ma potrà fidarsi di lui e delle sue mire? E di se stessa?

19

Jamie si chiese se avesse sentito bene. La regina aveva detto che, secondo Mary, sarebbe stato contento. Poteva significare…?

Cercò il suo sguardo. Mary doveva avere cambiato idea. «Sarò davvero contento della donna che sarà mia moglie, Mary?» le chiese, pieno di speranza.

Ma Mary rimase muta.

Fu la regina a parlare. «E’ la figlia di un laird di Teviotdale.»

Per fortuna Jamie era incapace di aprire bocca, altrimenti avrebbe gridato no!

Oh, sì, aveva parlato a vanvera di fantomatiche spose, ma Mary era l’unica donna che avesse mai immaginato al suo fianco. Era impossibile pensare che potesse essere un’altra, anche in quel momento.

Assolutamente impossibile.

Si girò verso la regina, vacillando su gambe malferme. «Quanto è alta?»

La regina sollevò un sopracciglio. «La sua altezza è un requisito?» chiese senza sorridere.

Mary intervenne. «Posso spiegarvi io, Vostra Grazia. Una volta ho detto scherzosamente a Jamie che gli sarebbe stato impossibile trovare una moglie adatta a lui perché è tanto alto.» Poi lo guardò negli occhi, prima di tornare a rivolgersi alla regina. «Avevo torto, e me ne scuso. La sua sposa sarà una donna fortunata. Jamie si è impegnato moltissimo per prepararsi a essere degno di lei. Sarà un marito parfait

Jamie era certo che il mondo si fosse rivoltato sotto-sopra. Mary diceva sul serio? «Purtroppo, come Mary mi ha ricordato, sono tutt’altro che parfait. Certamente non abbastanza perfetto per la figlia di quel laird.»

Era una follia rifiutare la proposta della regina. Ma, anche a costo di perdere il suo posto, non poteva donarsi a un’altra donna. Tutto ciò che aveva sempre desiderato non sarebbe stato sufficiente, senza Mary.

La regina spostò lo sguardo da uno all’altro, ma Mary non attese che parlasse.

«Invece sì, Jamie. Sono stata sciocca a badare più all’abbigliamento di un uomo che al suo carattere. Posso solo dire che tua moglie sarà una donna molto fortunata. Sono sicura che ti troverà perfetto come ti considero io.»

Aveva capito bene? Poteva mai essere tanto coraggioso e temerario da chiedere di nuovo la sua mano?

S’inchinò alla regina. «Sono grato a Vostra Grazia per il vostro generoso interessamento nei confronti del mio futuro. Nulla mi farebbe più onore che servirvi come vostro amministratore.»

La regina sollevò un sopracciglio. «Ma?»

Jamie emise un lungo respiro. «Ma non posso sposare la figlia del laird. Il mio cuore è di un’altra donna. Una donna di bassa statura, non assolutamente perfetta, ma perfetta per me. Però, ahimè, ha respinto il mio amore e, se non posso avere lei, non avrò nessun’altra.»

Jamie guardò Mary, trattenendo il fiato.

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