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Il bacio del duca

di VIRGINIA HEATH

Londra, 1812. 
Lady Dorothea Claremont - per gli amici, Dot - e Lord Peter Crawley sono amici da sempre, e promessi sposi sin dalla nascita. La loro unione è fortemente voluta dalle rispettive famiglie che rinsalderebbero così la loro posizione influente nella nobiltà inglese. Ma proprio quando viene annunciato e festeggiato il loro fidanzamento ufficiale, un bacio imprevisto con il provocante Lord Freddie, un impenitente seduttore, apre a Dot un mondo di emozioni che con Peter non prova e mette in moto un'inarrestabile valanga di conseguenze, con rivelazioni del tutto inattese...

 

Capitolo 9

9.

 

Freddie era arrivato al limitare della radura appena in tempo per vedere Dot e il suo rivale che andavano via, perciò rimase nascosto dietro un albero finché non si furono allontanati, poi vagò per la tenuta di Lady Bulphan per un’ora, riflettendo sul da farsi. Quando tornò in casa era ormai determinato. Le avrebbe detto quello che provava per lei, si sarebbe fatto avanti come pretendente, e al diavolo le conseguenze. Non aveva mai corteggiato ufficialmente una donna, l’aveva sempre evitato, ma per qualche strano motivo ora gli sembrava giusto.

Al pianterreno non c’era nessuno; tutti gli ospiti erano a riposare prima dell’ultima serata, perciò Freddie si rassegnò a dover aspettare la cena. Era diretto verso le scale quando la vide uscire dalla biblioteca… da sola.

«Dot! Aspetta!» Si precipitò verso di lei e si bloccò quando vide che stringeva al seno un libro come uno scudo. Si rammaricò di non avere pensato prima a cosa dire perché non aveva idea di come intavolare il discorso che forse era il più importante della sua vita fino a quel momento. «Possiamo parlare?»

Nel caso gli avesse detto di no, la prese per un gomito e la riportò delicatamente in biblioteca. Per fortuna non c’era nessun altro ad assistere a quel momento d’imbarazzo e di potenziale umiliazione, ma non ne fu rincuorato. Neppure lei, perché lo guardò muta e immobile come una statua.

«Vedi, il fatto è che…» Agitato, si passò una mano fra i capelli mentre annaspava disperatamente in cerca delle parole giuste. Di qualsiasi parola, a dire il vero. «Ieri… Il nostro bacio…» Lei sgranò gli occhi a quel punto, una reazione che non lo riempì affatto di speranza. «Devo ammettere che quel bacio mi ha colpito e…»

Santo cielo! Smettila di tergiversare e vai al sodo!

«E’ stato importante, Dot. Meraviglioso. E ha confermato i sospetti che ho sin dalla sera del ballo della regina, sul fatto che nutro dei sentimenti per te. Sentimenti profondi.» Che vigliacco! «Sentimenti amorosi. Sono insoliti per me, visto che sono l’ape che vola di fiore in fiore, come mi hai accusato di essere… Ma sono seri. Al punto da pensare a un futuro. Stabile.» Stabile! Santo cielo! «Credo che mi sto innamorando di te.» Sospirò, perché non era del tutto esatto. «Veramente penso di essere già innamorato di te. So che può sembrare una follia dopo un solo bacio, ma è così. D’altronde l’amore è una follia, no? Almeno è quello che dicono tutti i poeti… E credo… anzi, no, sono sicuro… che tu sei il mio colpo di fulmine…»

Doveva essere stato proprio un fulmine a colpirlo, e ora gli sembrava necessario e pressante dichiararsi a lei.

«Perciò mi chiedevo…» Ora gli girava la testa. Era esaltato, euforico per il futuro che lo attendeva, e il timore che non comprendesse Dot. Però era comunque convinto che fosse giusto dirglielo, perciò fece un respiro profondo ed emise il fiato lentamente, cercando di calmarsi. «Mi chiedevo se per caso volessi considerarmi come tuo pretendente.»

La reazione di Dot non fu affatto quella che si aspettava.

Aveva sperato di vederla gettarsi tra le sue braccia, ma non era tanto stolto da credere che fosse così semplice. Era preparato al suo stupore, a una certa riluttanza, e forse anche a un rifiuto da parte di Dot. Quello che non aveva previsto era vedere i suoi begli occhi azzurri riempirsi immediatamente di lacrime, mentre Dot stringeva più forte il libro, né sentirle dire: «E’ troppo tardi». E non era nemmeno preparato a vedere l’anello che risplendeva al suo anulare.

«Peter mi ha fatto la proposta di matrimonio» gli spiegò lei, con voce strozzata, inequivocabile quanto l’aspro rimpianto che le velava lo sguardo. «E io ho dovuto dirgli di sì. Non avevo scelta.»

E, con questo, mentre il povero cuore di Freddie andava in mille pezzi, Dot corse via senza più voltarsi a guardarlo.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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