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Quando arriva Natale

di AMY VASTINE

Mancano pochi giorni a Natale ma, invece di pensare ai dolcetti delle feste, nella mente di Josie Peters aleggiano visioni apocalittiche.
Proprietaria di un bar ristorante, il Sundown, sa che deluderà tutta la città se non terminerà i lavori di ristrutturazione in tempo per riaprire per il concerto di Natale di Boone Williams, famosissimo cantante country.
Deve concentrarsi.
E non dovrebbe essere difficile, con un tuttofare taciturno come Clint. Però per ogni minuto che trascorre ad appendere festoni, ne passa un altro a guardare lui. Il misterioso, ombroso Clint che pensa solo al lavoro, e a nient’altro.
Josie sa che scapperebbe a gambe levate se lei tentasse di approfondire la conoscenza.
E’ iniziato il conto alla rovescia per il Natale, e Josie non può permettersi di perdere l’uomo che deve costruirle il palco… e ha anche conquistato il suo cuore.
 
OGNI MERCOLEDì UN NUOVO CAPITOLO!
 

 

 

9

«E voglio tutti gli Shopkins che non ho per completare la collezione. E quest’anno voglio due Babbo Natale di cioccolata. L’anno scorso ne ho avuto solo uno e mio fratello gli ha mangiato la testa.»

La bimba con gli occhioni da cerbiatto seduta sulle sue ginocchia indossava un vestitino di velluto nero con il bordo scozzese bianco, rosso e verde. Lo fissava come se avesse veramente il potere di esaudire tutti i suoi desideri.

«Farò il possibile» rispose. Josie gli porse un bastoncino di zucchero e Clint lo diede alla bambina. «Sorridi alla mamma per la foto.»

Quel giorno Clint era stato fotografato più volte che in tutta la sua vita. Appena la madre della bimba alzò il pollice e gli fece segno che avevano una bella foto, la sollevò per rimetterla con i piedi a terra.

In realtà non era poi terribile come aveva temuto. I bambini erano adorabili e nessuno aveva fatto un commento sulla cicatrice che era ben nascosta dalla barba.

Il successivo era un bambino biondo che non poteva avere più di quattro o cinque anni. Era vestito elegante, persino con il farfallino rosso. Aveva gli occhioni azzurri sgranati mentre si avvicinava all’uomo che credeva fosse il vero Babbo Natale.

Josie andò a prenderlo di peso per metterlo sulle ginocchia di Clint quando si udì uno sparo. L’istinto fece reagire immediatamente Clint. Con il cuore in gola, scattò in piedi per l’adrenalina con tanta forza da far cadere la sedia all’indietro mandandola a sbattere contro il muro.

Il suo primo pensiero fu per Josie e per i bambini. Non avrebbe potuto salvarli tutti. Doveva proteggere Josie a tutti i costi. Facendole scudo con il suo corpo si gettò su di lei, buttandola a terra con sé. Almeno avrebbe potuto intercettare eventuali pallottole sparate contro di lei.

«Clint! Va tutto bene. Stiamo bene.»

In qualche modo avvertì la voce di Josie mentre tendeva l’orecchio per udire altri spari. Tremava violentemente mentre aspettava con il fiato sospeso che qualcuno volesse tentare di ucciderli. Ma Josie gli teneva il viso tra le mani.

«Apri gli occhi, Clint. Guardami.»

Non ci riusciva. Non sopportava di vedere la strage. Sentiva solo piangere. Aveva il corpo pesante, i muscoli tesi.

Improvvisamente gli parve di trovarsi di nuovo in quell’aula. La stessa in cui aveva giurato che non avrebbe più messo piede. Il terrore che lo invadeva gli rendeva difficile respirare. Beth piangeva, implorandolo di salvarla. Il professore pregava. Clint avrebbe voluto urlargli di smettere, dirgli che le loro preghiere erano vane. Nessuno avrebbe fatto un miracolo quel giorno.

«Clint, apri gli occhi. Guardami. Stiamo bene. Clint…»

Era Josie.

Clint lottò contro il terrore e si sforzò di sollevare le palpebre. Josie lo guardava con gli occhi lucidi. Fu invaso dal panico.

«Sei ferita? Ti ha sparato?»

«Sto bene, e anche tu. Ora però devi alzarti, Clint. Tiriamoci su. Così spaventi i bambini.»

Spaventava i bambini? E il mostro che sparava contro di loro? Lentamente si rese conto della situazione. Si guardò intorno. I bambini impauriti si aggrappavano ai genitori che lo guardavano increduli. Clint era incolume. Gli era caduto di testa il berretto da Babbo Natale e aveva la barba storta. Era lungo disteso sopra Josie in mezzo all’atrio del cinema. La cicatrice era in bella vista, e tutti lo fissavano a bocca aperta.

Non c’era alcun mostro tranne quello che era dentro di lui.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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