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Quando arriva Natale

di AMY VASTINE

Mancano pochi giorni a Natale ma, invece di pensare ai dolcetti delle feste, nella mente di Josie Peters aleggiano visioni apocalittiche.
Proprietaria di un bar ristorante, il Sundown, sa che deluderà tutta la città se non terminerà i lavori di ristrutturazione in tempo per riaprire per il concerto di Natale di Boone Williams, famosissimo cantante country.
Deve concentrarsi.
E non dovrebbe essere difficile, con un tuttofare taciturno come Clint. Però per ogni minuto che trascorre ad appendere festoni, ne passa un altro a guardare lui. Il misterioso, ombroso Clint che pensa solo al lavoro, e a nient’altro.
Josie sa che scapperebbe a gambe levate se lei tentasse di approfondire la conoscenza.
E’ iniziato il conto alla rovescia per il Natale, e Josie non può permettersi di perdere l’uomo che deve costruirle il palco… e ha anche conquistato il suo cuore.
 
OGNI MERCOLEDì UN NUOVO CAPITOLO!
 

 

 

19

Dopo un’intera giornata di lavoro al Sundown Josie era esausta. Cercò di non pensare a Clint, ma non era facile. Dove doveva andare quella sera? E perché cominciava ad avere il sospetto che Clint non volesse essere suo amico?

Tempo. Le aveva chiesto tempo. Josie voleva darglielo, però era difficile aspettare ora che sapeva che cos’altro voleva da lui.

Aprì piano la porta di casa, pensando che Lily fosse già addormentata in camera sua. Però una luce che proveniva dal soggiorno in fondo alla casa attirò la sua attenzione. Probabilmente Lily aveva lasciato la luce accesa. Tipico dei ragazzi.

«Lily? Sei sveglia?»

«Sorpresa!» Sua figlia balzò fuori da dietro le tende, e per poco non le fece venire un colpo.

«Ma che diavolo…?» Lily aveva montato il vecchio villaggio di Babbo Natale. Su tre tavolini coperti di neve finta era sparsa una dozzina di casette di ceramica. In un altro angolo c’era il loro albero di Natale tutto addobbato.

L’orgoglio che risplendeva sul viso di Lily era tenerissimo. «Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere avere in casa un po’ di allegro spirito natalizio.»

Josie si commosse nel vedere la sua collezione che era rimasta chiusa negli scatoloni per tanti anni perché non c’era più Dale a montare il villaggio di Babbo Natale. «Da dove vengono questi tavolini?»

«Le ho dato una mano io.» Clint uscì dalla cucina.

«È venuto qui stasera e mi ha aiutato a sistemare tutto. Abbiamo fatto un capolavoro, eh?»

«È stupendo, Lily. A tuo padre sarebbe piaciuto tantissimo.» Josie l’abbracciò. Clint le guardò e si avvicinò.

Josie si staccò da Lily e allargò le braccia verso di lui. Invece di ritrarsi, lui la strinse tra le sue braccia forti.

«Sono contento che ti piaccia» bisbigliò.

«Lo adoro. È una magia di Natale tornare a casa e vedere tutto questo.» Josie non voleva pensare troppo al significato di quel gesto, ma la speranza le allargò il cuore.

Dopo che Lily fu andata a letto, Clint e Josie si sedettero sul divano, lui da un lato e lei dall’altro. Josie comprendeva la sua necessità di avere spazio.

«L’albero sembra bello, per uno a cui non piace il Natale.»

«Sto cominciando ad apprezzarlo. Come altre cose. Potrei anche diventare un tifoso dei Tar Heels.»

Josie rise. Aveva ascoltato quando lei parlava con Faith. In quel momento non si era resa conto che Clint prestava attenzione a quello che diceva.

«Mi piaci così come sei, Clint.»

«Anche tu mi piaci, Josie.» Clint fece un respiro profondo. «E mi farebbe piacere anche se venissi con me a parlare con Faith per fare terapia a Helping Hooves. Non so come cavalcare possa aiutare uno come me, ma se credi che possa farmi bene ci andrò.»

Josie era molto fiera di lui perché era disposto a provarci. «Credo di sì.»

«Ho deciso anche che non voglio essere tuo amico.»

Josie sussultò, sbalordita. «Come? Non capisco.»

Un sorrisetto gli spuntò sulle labbra. «È impossibile che io sia solo amico di una donna come te.»

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