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Favola di Natale a New York

di SARAH MORGAN

Roxy ha imparato a non credere alle favole, ma per il prossimo Natale vuole che sua figlia Mia abbia tutto quello che ha sempre sognato. Non appena i fiocchi di neve cominciano a scendere su Manhattan, Roxy però non può più nascondere il suo sogno segreto: un bacio sotto il vischio col suo affascinante collega James.

James sa che con Roxy deve andarci piano: lei ha già sofferto in passato e oltre al suo cuore, deve proteggere anche la sua adorabile figlia Mia. Ma non appena le notti di dicembre diventano più fredde e l'attrazione tra loro si fa più forte, James decide che è ora di agire. Se Roxy gli permetterà di entrare nel suo cuore, forse per questo Natale potrà fare in modo che i suoi sogni diventino realtà...

8

In quel periodo dell'anno, gran parte del loro lavoro era concentrato sulla manutenzione standard del giardino. Avevano fatto di tutto: dal controllo dei parassiti alla potatura delle piante.

Roxy chiacchierava mentre lavorava, come sempre. Di vari argomenti. Il tempo, la politica mondiale, le band che aveva ascoltato di recente, i libri che aveva letto e Mia. Sempre Mia.

James era intento a riparare un sistema di irrigazione che non funzionava a dovere. Non riusciva a capire dove risiedesse il problema. Probabilmente perché Roxy era in piedi così vicina a lui da mandargli il cervello in confusione.

Finora nessuno di loro due aveva menzionato ciò che era accaduto il giorno prima, ma questo non significava che non ci stesse pensando.

Il pensiero di lei che lottava per dare un futuro migliore alla figlia gli faceva male. Sapeva quanto fosse importante per lei essere indipendente. E aveva capito le sue ragioni. Era così dannatamente ostinata, così feroce con se stessa. Così forte eppure così vulnerabile.

"Matt mi ha chiesto di fare una bozza di progetto per la terrazza di quell'attico a Midtown su cui inizieremo a lavorare in primavera" disse Roxy infilando le mani nelle tasche del cappotto. "Ho buttato giù alcune idee".

James aveva trovato la valvola che perdeva. "Perfetto." Gli piaceva come Matt prendeva in considerazione il talento di Roxy, dandole sempre più responsabilità e facendole acquisire sempre più sicurezza.

"Potresti dargli un'occhiata." Tirò fuori dalla tasca diversi fogli di carta sgualcita. "Dimmi cosa ne pensi."

"Aspetta. Sto cercando di capire dov'è il problema con questo dannato tubo."

"Posso dirtelo io. È una perdita." Roxy sorrise. James si asciugò le mani e si raddrizzò.

"Grazie. L'avevo capito."

"Che cosa faresti senza di me?"

"Non lo so, ma probabilmente avrei una vita più tranquilla" scherzò lui.

"Be', ogni volta che hai bisogno di aiuto sono io la donna giusta per te."

Se fosse stata la sua donna, avrebbe avuto seri problemi a dormire di notte. Guardò i disegni distogliendo lo sguardo dalla bocca di lei. "Le piante delicate non sono il mio forte. Io sono più un ragazzo da piante grasse." Risero.

"Tu sei anche il ragazzo del tombino, del tubo bloccato e degli estintori."

"Che posso dire? Ottengo sempre io tutto il lavoro più glamour..."

"È vero, non ti occupi di piante ma hai lavorato su così tante terrazze sui tetti di New York da sapermi dare un parere spassionato." Roxy poggiò i disegni su un ripiano. "Il terrazzo è molto esposto, quindi abbiamo bisogno di tutelare prima di tutto la privacy senza però impedire la vista, perché si può vedere l'Empire State Building comodamente sdraiati sul lettino. Non male, eh? Pensavo al bambù, alle pareti con i rampicanti, un sempreverde - ed ecco la zona salotto. Possono invitare gli amici, organizzare party – insomma tutto quello che fa la gente ricca di New York. Che ne pensi?".

James era stupito dalla bellezza di quel progetto. Quei disegni erano perfetti. "E i fiori?"

"Ecco qui!" disse Roxy puntando il dito sul disegno. "Per dare colore in primavera potremmo usare il Galanthus nivalis e il Narcissus bulbocodium".

"Ehm... ovvero?"

Roxy studiò per un attimo il suo volto "Non lo sai?"

"Se lo sapessi, te lo chiederei?"

"Ma se tu sai sempre tutto."

"A quanto pare no." Si asciugò il sudore della fronte con il palmo della mano. "Me lo dici o dovrò restare nel dubbio tutta la vita?"

"Non lo sai davvero? Bucaneve e narcisi." Lei gli diede una pacca sulla spalla. "Non avrei mai pensato di conoscere qualcosa che non tu non sai. Allora? Mi dici che cosa ne pensi?"

"Un attimo."

"Ti stai prendendo un po' troppo tempo per emettere il verdetto. Sei sempre così lento?"

Il suo sguardo si soffermò sulle labbra di Roxy. "Per alcune cose ne vale la pena..."

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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