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Favola di Natale a New York

di SARAH MORGAN

Roxy ha imparato a non credere alle favole, ma per il prossimo Natale vuole che sua figlia Mia abbia tutto quello che ha sempre sognato. Non appena i fiocchi di neve cominciano a scendere su Manhattan, Roxy però non può più nascondere il suo sogno segreto: un bacio sotto il vischio col suo affascinante collega James.

James sa che con Roxy deve andarci piano: lei ha già sofferto in passato e oltre al suo cuore, deve proteggere anche la sua adorabile figlia Mia. Ma non appena le notti di dicembre diventano più fredde e l'attrazione tra loro si fa più forte, James decide che è ora di agire. Se Roxy gli permetterà di entrare nel suo cuore, forse per questo Natale potrà fare in modo che i suoi sogni diventino realtà...

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 James aveva comprato loro un albero. Un albero così alto che arrivava fino al soffitto del suo appartamento che improvvisamente profumava di Natale.

Mia era incantata. "Kissmass".

Roxy era altrettanto incantata. Adesso ogni giorno sapeva di "Kissmass".

Avvertiva appena il freddo nel suo costume da fata; la coda di persone in attesa di vedere Babbo Natale si era notevolmente allungata, ma a lei non importava di dover stare in piedi tante ore. La testa era troppo piena di pensieri e di sogni e tutti riguardavano James.

Il sesso non era mai stato così bello per lei. Quella notte aveva significato tantissimo. Lo sapeva.

Durante la settimana che arrivava fino a Natale si erano persi in baci e lunghe conversazioni, avevano parlato di tutto, condividendo aneddoti e segreti. Tutto tranne i loro sentimenti.

Continuava ad aspettare che lui le dicesse qualcosa, e mentre i giorni passavano e James non lo faceva, un'altra nuvola galleggiava attraverso il cielo azzurro della sua felicità.

Le scuse, le spiegazioni scorrevano attraverso i suoi pensieri torturandoli. Si disse che era impegnato, che aveva altro in mente, che era in attesa del momento giusto. Ma quel momento non arrivava mai e pian piano si era obbligata ad accettare di non aspettarsi più niente.

Aveva conosciuto il dolore prima, ma niente era paragonabile a quell'attesa snervante. Era così intenso che, se non fosse stato per Mia, non avrebbe lasciato il letto la mattina.

La vigilia di Natale passò in un lampo per via delle mille cose da fare e, il giorno di Natale, Roxy si alzò presto per preparare i biscotti alla cannella al forno seguendo le istruzioni di Eva e passare del tempo con la figlia.

La reazione di Mia al castello delle principesse era stata come aveva sperato, e un'ora prima di raggiungere tutti i suoi amici per il pranzo di Natale al loro ristorante preferito, Da Romano, James era arrivato con una scatola enorme avvolta in carta argentata per Mia.

"Dovresti lasciargliela aprire ora perché è da parte di tutti noi e gli altri vogliono sapere se le piace". Tutto di lui la faceva sciogliere dal desiderio: la sua voce profonda, le spalle forti, la sua gentilezza con sua figlia. Le sue azioni dicevano che voleva prendersi cura di loro, che ci teneva a lei, eppure non le aveva detto niente per farle capire che i suoi sentimenti per lei erano autentici e profondi. Roxy era confusa e ferita.

Non sapeva come avrebbe dovuto fare quel giorno per non far capire a nessuno che aveva il cuore a pezzi. Eva lo avrebbe notato. Lei notava sempre tutto.

Roxy aiutò Mia ad aprire la scatola perché era troppo grande per lei.

Anche se Mia sembrava non essersi persa d'animo, dal momento che strappò via la carta e ci si tuffò dentro.

"Libro!" C'era gioia nella sua voce e Roxy sorrise. Si chiese come fosse possibile che sentisse tutte le emozioni della sua bambina come se fossero le proprie.

"Più di un libro" disse James, e Roxy spostò gli occhi dal volto di Mia alla scatola.

E li vide.

Libri. Tanti libri.

"Sono da parte tutti noi" disse James. "Mi hai chiesto una lista di libri, così abbiamo scelto tutti i libri che i nostri genitori ci hanno letto quando eravamo piccoli. Sono tutti qui, in modo da poterli leggere a Mia ".

Ci fu una pausa. Un silenzio che ruppe poi Mia. "Mamma piange" esclamò. "Mamma triste."

"Non sono triste." Roxy quasi soffocò l'emozione mentre estraeva i libri dalla scatola.

I titoli e le copertine erano sfocate davanti ai suoi occhi lacrimanti. Goodnight Moon, il Caterpillar affamato, Anna dai capelli rossi, La rete di Charlotte - i libri si accumularono fino a competere in altezza con la torre di Lego di Mia. Roxy ne aprì uno a caso e vide che era da parte di Eva, che aveva scritto una dedica.

I miei nonni mi hanno letto questo libro quando avevo nove anni.

Ballet Shoes.

Era così da Eva quel tipo di libro.

C'erano anche le dediche di Frankie, le Cronache di Narnia di Paige.

E un altro mucchio, ognuno con un biglietto scritto a mano e una dedica. Tutti gli altri erano da parte di James.

Roxy avvertì un groppo alla gola. "Non le hai solo costruito i ripiani della libreria: lei le hai dato un'intera biblioteca."

"Adesso puoi leggerle una storia ogni notte e non esserne mai a corto."

Quel pensiero gentile fu il colpo di grazia per il suo autocontrollo.

Era tutto ciò che aveva sempre voluto, non si era aspettata un anello o una proposta di matrimonio, ma aveva sperato disperatamente di sentire un ti amo.

In tutta la sua vita nessuno le aveva mai detto queste parole. Non i suoi genitori e non Eddie.

Mia era stata la prima persona a dirglielo ma ciò che Roxy voleva con tutta se stessa era che James fosse il secondo a dirglielo.

Sarebbe stato il più bel regalo di Natale.

Ma non l'avrebbe detto, e Roxy cominciava a chiedersi se avevano tutti ragione.

Forse per lei era davvero difficile farsi amare?

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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