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Favola di Natale a New York

di SARAH MORGAN

Roxy ha imparato a non credere alle favole, ma per il prossimo Natale vuole che sua figlia Mia abbia tutto quello che ha sempre sognato. Non appena i fiocchi di neve cominciano a scendere su Manhattan, Roxy però non può più nascondere il suo sogno segreto: un bacio sotto il vischio col suo affascinante collega James.

James sa che con Roxy deve andarci piano: lei ha già sofferto in passato e oltre al suo cuore, deve proteggere anche la sua adorabile figlia Mia. Ma non appena le notti di dicembre diventano più fredde e l'attrazione tra loro si fa più forte, James decide che è ora di agire. Se Roxy gli permetterà di entrare nel suo cuore, forse per questo Natale potrà fare in modo che i suoi sogni diventino realtà...

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James spazzava la neve, rimuovendola dal cortile. Era un lavoro duro, ma era proprio quello di cui aveva bisogno per distogliere la mente dalla situazione attuale, ovvero Roxy che stava spalando via il suo mucchio di neve come se stesse combattendo contro un esercito nemico. Ed era proprio alle sue spalle.

Non aveva memoria di aver vissuto una situazione più imbarazzante.

E non aveva idea se lei lo stesse guardando come se avesse voluto farlo a pezzettini con una spada.

Non era quello il problema.

Gli doveva essere dannatamente grata.

La maledisse a bassa voce quando una palettata piena di neve lo colpì quasi in faccia. "Se ti sei voltato, non è colpa mia se poi ti ritrovi coperto di neve".

"E se ti spostassi, non saresti nemmeno tu coperta di neve".

James decise che l'unico modo per affrontare il problema era usare la testa. "Adesso basta." Piantò la sua pala nella neve e si avvicinò a lei. "Non capisco perché tu sia arrabbiata."

"Non sono arrabbiata."

"Sei così arrabbiata che, se rimanessimo qui altri dieci minuti, non avremmo bisogno di spalare la neve perché la faresti sciogliere con le fiamme della tua rabbia".

"Okay, vuoi sapere perché sono arrabbiata? E, a proposito, mi fa arrabbiare anche il fatto che stai qui a chiedermelo quando conosci bene la risposta." Piantò anche lei la sua pala nella neve. "Sono arrabbiata perché sei andato via!"

Lo guardò dritto negli occhi. James non capiva. Era arrabbiata perché era andato via?

Non aveva idea di come fosse stato difficile per lui andare via?

Il suo autocontrollo era andato a farsi benedire, eroso dal quel travolgente desiderio che aveva combattuto per mesi. "Sì, sono andato via. E perché pensi che lo abbia fatto, Roxy?" Desiderio, pensò... Quella parola era la risposta a tutto.

"Be', ovviamente, tu hai visto quelle parole e hai pensato che io... voglio dire, che probabilmente hai immaginato che..." Stava balbettando, si fermò e strinse la mascella.

"Quelle parole riguardavano me. E non ho immaginato un bel niente."

"Bene! Ti ho messo in imbarazzo perché tu non provi ciò che provo io, ma non riesco ancora a capire perché sei andato via in fretta e furia."

"Pensi davvero che abbia lasciato l'appartamento perché ero imbarazzato? Perché non provo quei sentimenti?" Era stupito. "Sono andato via perché stavo cercando di fare la cosa giusta".

Era il suo turno ora di guardarla negli occhi. "Tu... io... cosa? Perché adesso ferisci i miei sentimenti, umiliandomi e facendomi sentire una scema?"

Le sue emozioni si erano appena scontrate con il suo controllo di ferro. "In primo luogo, tua figlia era nell'appartamento a giocare con i Lego" disse James a denti stretti. "Ho pensato che non avresti voluto che ci vedesse mentre facevamo sesso contro il muro".

Roxy sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta. "Io..." "Sì, mi hai sentito bene. In secondo luogo, hai scritto la parola infatuazione su uno dei post it. Se capisci la definizione, e sono sicuro di sì, saprai che in genere si riferisce a qualcosa di temporaneo. Non è così che ti vedo io".

La bocca di Roxy era ancora spalancata per lo stupore ma questa volta non ne emerse alcun suono.

"Roxy?"

"Ho sempre pensato che non fossi interessato a me." "Certo che sono interessato a te! Come hai potuto non accorgertene?"

"Perché nessun ragazzo ha mai cercato di fare la cosa giusta con me, prima!" gridò quasi in lacrime. "E scusa se non l'ho subito riconosciuto questo tuo interesse. Forse sono ottusa."

"Ottusa? È la tua parola del giorno?"

"Forse lo è." Roxy emise un suono tra la risata e un mezzo sospiro. "Quando sei andato via ho pensato... ho pensato... stai davvero dicendo che provi dei sentimenti per me?"

James la guardò negli occhi. "È esattamente quello che ti sto dicendo."

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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