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Sfida a fior di pelle

di CHARLENE SANDS

Lavorare con un vecchio nemico - diventato nel frattempo un rubacuori multimilionario - potrebbe costare molto caro a un’ex ragazza acqua e sapone. Ma per Lisa Mills ottenere quel grande progetto è il sogno di una vita e soprattutto la svolta definitiva della sua carriera. Peccato che, quando si presenta al colloquio, è Matt Sullivan ad aprirle la porta. Fortunatamente lui sembra non riconoscerla anche perché è diventata una bella donna in carriera. ma è solo questione di tempo: che cosa risponderà quando Matt le chiederà un appuntamento?

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"Quindi quello che fai è una forma di arte viva" osservò Matt guardandola con ammirazione, mentre Lisa spiegava il suo lavoro alla Beanstalk. Le dava i brividi che la stesse guardado in quel modo, come affascinato e rapito da lei.

"Sì, esatto, creo e costruisco giardini verticali, è un campo artistico molto specifico". Aprì il quaderno e gli diede il suo biglietto da visita, intanto si dirigevano verso la casa. "Sono un po’ sorpreso che il signor McKay non ti abbia spiegato in che cosa consistesse il mio lavoro" aggiunse un attimo dopo.

"Forse l’ha fatto ma non me lo ricordo... L'ultima volta che abbiamo parlato al telefono, non ci ho capito nulla" ammise scrollando le spalle. "Mi sono forse lasciato prendere un po' troppo dall’alcol durante una festa e lui deve avermi spiegato cosa facessi in quell’occasione” scherzò.

"Se non ti dispiace, vorrei iniziare: tra pochi minuti la mia squadra sarà qui” tagliò corto Lisa. La sua squadra era composta da suo fratello minore, Joe, e il suo compagno, Malcolm. Freschi entrambi di college ma senza immnenti prospettive di lavoro, avevano accettato di aiutarla a lanciare la sua attività. Tutto ciò era accaduto due anni prima e da allora Lisa era stata in grado di mantenere la sua attività a malapena, come pure  a tenerli sul libro paga.

"Certo."

Raggiunsero la scala a chiocciola.

"Dopo di te” le disse Matt facendosi da parte.

Lisa trasalì e gli rivolse un debole sorriso mentre saliva le scale con Maverick Sullivan a due passi dietro di lei.

Controllati… pensò sentendo lo sguardo di lui su di sé. Se non aveva capito e non l’aveva riconosciuta fino a quel momento, probabilmente non avrebbe mai capito chi fosse. Non aveva nessun senso risvegliare i morti. Erano anni passati dall'umiliazione, e ora l’ultima cosa che desiderava era una rievocazione di quel momento così brutto. Tra l’altro, aveva davanti settimane di lavoro da svolgere e aveva bisogno di mentenere la testa libera dai pensieri.

Presa da queste elucubrazioni, perse l’equilibrio vacillando all’indietro, le braccia che lottavano per afferrare la balaustra. Il taccuino le scivolò via dalle mani e prese il volo, con le pagine che svolazzavano ovunque come uccelli impazziti. "Oh, mio Dio!” le sfuggì mentre ricadeva di schiena sul petto di Matt. Fu in un attimo: lui le avvolse le braccia intorno ai fianchi, reggendola con i polsi sotto al seno. Il cuore di Lisa batteva a ritmo selvaggio nel petto. Si era sempre mostrata goffa, in sua presenza. Non era cambiato nulla, come se il tempo si fosse fermato. Lui le aveva fatto fare cose così stupide... Oh, quanto l'aveva odiato per questo.

"Lisa!” esclamò Matt risvegliandola con un caldo sussurro all’orecchio. "Stai bene?" le chiese tenendola stretta.

Lei chiuse gli occhi godendosi il calore del corpo di lui che la circondava, proteggendola. "Sì, sto bene” riuscì a sussurrare infine.

"Hai preso una storta. Non hai male alla caviglia?" le domandò Matt preoccupato.

"No, no, è tutto a posto” si affrettò a rassicurarlo lei.

"Okay, sei sicura che ora posso lasciarti salire le scale da sola?” chiese sorridendo. Aveva un profumo così inebriante, come la pioggia o come il profumo dei panni freschi, appena lavati. Avrebbe dovuto essere un ricordo sbiadito del suo passato, avrebbe do­vuto essere solo un morto per lei… invece no, maledizione! Era vivo e splendido, e le aveva appena impedito di cadere dalle scale.

Matt la lasciò andare e lei afferrò la balaustra. "Grazie” mormorò.

"Di niente." Lo sguardo di lui si posò sul quaderno finito alla base delle scale. "Torno in un secondo. Aspettami in camera da letto.”

Lo stomaco si strinse in una morsa quasi dolorosa. Aveva sentito bene? Che sciocca, come poteva pensare a cose simili in quel momento? Lisa sospirò per l’assurdità della situazione. Quelle erano proprio le ultime parole che Matthew "Maverick" Sullivan le aveva detto prima di lasciarla...

E fu come tornare indietro nel tempo, in quel maledetto liceo.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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