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Il principe playboy

di KATE HEWITT

Ella Jamison farebbe quasi qualsiasi cosa per il suo lavoro. Dopo che il suo capo, l’architetto Chase Bryant, l’ha salvata in una situazione umiliante, Ella cerca di sdebitarsi in tutti i modi. Ora, però, il capo le chiede di scortare in giro per New York City il principe Playboy. Lei detesta gli uomini arroganti e presuntuosi come Philippe Montvidant. Ma il lavoro viene prima di ogni altra cosa, e il lavoro ha bisogno di lei.
* * *
 Philippe sa tutto riguardo i doveri. La sua fama di playboy ha portato al suo piccolo paese la pubblicità di cui ha bisogno. Purtroppo la stampa e le persone come Ella vedono solo i titoli altisonanti, e non si sforzano di conoscere l’uomo vero. Ma per qualche ragione Philippe desidera disperatamente che Ella sappia chi è davvero. Ma se riuscisse a farle aprire gli occhi, a lei piacerebbe quello che vedrebbe?

7

Ella lesse il messaggio di Chase incredula. Ancora indaffarato oggi. Per favore, intrattieni tu il principe.
Andare a ricevere il principe all’aeroporto era una cosa. Cenare con lui un’altra. E adesso la prospettiva di trascorrere l’intera giornata con il principe Philippe era...
Fin troppo attraente.
Con una smorfia, lanciò il telefono sul letto e finì di truccarsi. Si era scervellata su cosa indossare, volendo apparire professionale senza essere goffa o rigida. Alla fine aveva scelto una gonna nera a tubo lunga alle ginocchia, con gli stivali e un maglione di soffice cashmere color crema. Si raccolse il capelli in uno chignon e dopo aver indossato il cappotto di lana uscì per andare ad incontrare il principe.
Lui l’aspettava nella hall quando arrivò, seduto su un divano di pelle a leggere il giornale. Non appena la vide varcare la soglia, buttò via il giornale e si alzò.
«Ella.»
«Temo che il signor Bryant sia ancora occupato oggi» Lo informò lei rigida. «Se le fa piacere, possiamo andare alla biblioteca.»
«Sembra perfetto.» Il suo sorriso sfolgorava mentre la afferrava per un braccio sospingendola verso l’uscita. «Non sono mai stato così contento di essere stato evitato.»
«Il signor Bryant non la sta evitando» protestò Ella, anche se sembrava che fosse proprio quello che Chase stava facendo.
Philippe alzò una mano. «Rilassati, Ella, stavo scherzando. Sono sicuro che, qualunque cosa sia quella che tiene occupato Chase Bryant, debba essere molto importante. Sono solo molto contento di passare l’intera giornata con te.»
Ella scosse il capo, troppo frastornata per dissimularlo. «Perché?» sussurrò.
«Perché no?»
Lei strinse le labbra. Ovviamente avrebbe risposto così. Perché no, infatti. Una donna andava bene come qualunque altra.
«Smettila» le intimò gentilmente Philippe quando i loro sguardi si incontrarono.
«Smettere cosa?»
«Di pensare che sono il playboy di cui parlano i giornali.»
«Ma lo è» replicò Ella ragionevole. «Non è così?»
Philippe piegò la bocca. «Perché non provi solo a conoscermi, per oggi? Non il principe, ma l’uomo.»
Non il principe, ma l’uomo. Quelle parole le causarono quasi un brivido. Poteva osare fare una cosa simile? Solo per un giorno? Quanto poteva essere pericoloso?
Sorridendo, Philippe le prese più fermamente il braccio mentre si avviavano verso Broadway. Ella sentì il calore risalire lungo tutto il braccio, e poi defluire nel ventre accendendo la fiamma del desiderio.
In effetti, poteva essere davvero pericoloso.

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