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Esperimento d’amore

di LOUISE ALLEN

Convinta di non poter mai ricevere un’offerta di matrimonio come si deve, l’anticonformista Lady Chloe Albright prende al volo l’opportunità di fingere un fidanzamento con Lord Christopher – Kit – Fellingham, Conte di Twyford. Avendo amato Kit per anni e in segreto, ha imparato a nascondere le sue pene d’amore. Per lui non può essere più della sorella minore del suo migliore amico e compagno di studi. Ora deve mettere in pratica le sue tecniche di consumata attrice dei sentimenti per un esperimento d’amore. Funzionerà?

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“Chloe?”.

Kit sgranò gli occhi, il suo respiro si fece corto. Impallidì. Forse era solo una normale eazione fisica cguente al fatto che lei gli era piombata tra le braccia. Era necessario fare un piccolo esperimento per capire se...

“Siamo quindi ufficialmente fidanzati?”, domandò Chloe. Interessante, aveva il fiato corto anche lei e le sue guance si erano imporporate.

“Certo!”.

“Non mi hai mai baciata, però”. Era una domanda non un’accusa, immaginò Kit.

“Non ero sicuro che avresti apprezzato, ma mi farebbe molto piacere rimediare a questa mia mancanza”.

“Bene, farebbe piacere anche a me!”. Kit si abbassò verso di lei e Chloe e spostò la sua attenzione alle reazioni del suo corpo. Con gli occhi chiusi era meno... no, più... Insomma, riusciva a sentire meglio i battiti del suo cuore e di quello di Kit. Avevano entrambi il respiro accelerato e lui profumava di dopobarba. Le sue mani stringevano gentilmente le spalle di Chloe e le usò per attirarla a sé. I suoi seni erano ora attaccati alla camicia di Kit; Chloe sentiva il calore del respiro di lui sulle sue labbra che sfiorarono appena le sue. Aveva un buon sapore.

Ebbe un sussulto quando lui le accarezzò la schiena e le sue labbra fecero più pressione. Una strana sensazione s’impadronì di lei. Un pulsare piacevole ma insistente. Ecco...

Devo ricambiare il suo bacio? Pensò Chloe mentre la lingua di Kit cominciava a esplorare la sua bocca. Chloe decise di tentare e di usare anche la sua lingua, schiuse ancora di più le labbra e ricambiò il bacio.

Sapeva che cosa fare, perché conosceva le tecniche dell’accoppiamento fra due esseri della stessa specie. Qual era lo scopo di tutto ciò? Era chiaro che la lingua di Kit rappresentava un preludio all’atto sessuale ma ciò che non capiva era il perché lui cercasse di avvicinarla ancora di più al suo corpo... Oddio!

Lo choc di avergli procurato un’erezione la fece trasalire. Sapeva che tante donne non osavano abbassare lo sguardo oltre il panciotto degli uomini per guardarli... lì, ma lei lo fece e le vennero in mente le bellissime statue greche di nudi maschili. Che cosa interessante, il sesso.

Kit la stava osservando. “Scusa, ti ho spaventata?”.

“No”, si affrettò a rispondere Chloe. “È stato tutto molto interessante. E piacevole. Ma perché? Nessun’altra specie animale si bacia, vero?”.

Kit le lasciò andare le spalle. “Non ci ho mai pensato. Ho sempre immaginato che il bacio fosse una cosa piacevole che permettesse a un uomo e una donna di raggiungere una certa intimità”.

“Forse il gusto e l’olfatto hanno a che fare con tutto questo”, considerò Chloe, infilando il suo braccio sotto quello di Kit. “Andiamo a prendere il tè?”.

“Certo!”. Kit si accorse di essere assetato e di avere la voce rauca.

“La maggior parte delle sensazioni vanno direttamente a stimolare gli organi riproduttivi, cosa non di poco conto per la prosecuzione della specie”. Kit tossì e quando Chloe lo osservò, notò che era rosso in viso. “Forse non devo parlare con te di questo argomento anche se siamo fidanzati?”.

“Non so cosa si debba dire e cosa non si debba dire quando si è fidanzati, ma suppongo che sia sconveniente essere così espliciti”. Kit aveva ripreso pieno possesso di sé ma lei lo aveva messo in imbarazzo con la sua franchezza. Chloe si annotò di non fare riferimenti così palesi all’accoppiamento. Ma forse dovrei fare riferimenti velati al sesso? Forse è più accettabile e sensuale? si domandò, perplessa. Ripensò alle sensazioni che le dava essere tra le sue braccia, danzare con lui e a quella sorta di poetica malinconia che l’assaliva quando lui non c’era.

Chloe ordinò il the e tirò fuori dalla tasca il suo quaderno. “Scusa, devo appuntare un attimo i miei impegni per domani”, gli spiegò, per poi scrivere: Disegni anatomici. Teorie sulla funzione del bacio.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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