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Viaggio di un guerriero irlandese

di MICHELLE WILLINGHAM

Da tre anni Quin MacEgan è il più caro amico e protettore di Brenna Ó Neill. Quin è tutto per Brenda, ma lei prova emozioni e desideri che la spaventano.
La paura di diventare la donna che non è - una donna come sua madre - la porta a rifiutare Quin e a unirsi in matrimonio con un altro uomo.
Ma quando il fidanzato di Brenna non sopravvive a uno sfortunato viaggio di lavoro, Quin è ancora più determinato ad averla. Anche se questo significa mettere da parte la sua passione e accettare di non toccarla mai...

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La fresca brezza primaverile increspava la superficie del mare. Brenna Ó Neill si strinse il brat attorno alle spalle per scaldarsi. A piedi nudi sulla sabbia, attendeva il ritorno del futuro sposo.

Osservava quel rituale dal giorno in cui aveva accettato la proposta di matrimonio di Aimon, quattro mesi prima: camminava per ore sulla spiaggia, sperando di avvistare la sua nave. Era partito per una spedizione commerciale che sarebbe dovuta durare soltanto poche settimane.

Ma le settimane erano diventate mesi e, nonostante le assidue ricerche, i pescatori non avevano trovato tracce del vascello.

Brenna sollevò una mano per schermarsi gli occhi dal sole al tramonto. Aveva il cuore gelato come le onde che lambivano il bagnasciuga. Con ogni probabilità, c'era stato un naufragio. Forse era una maledizione destinata a lei, un castigo per avere scelto l'uomo sbagliato. E ormai li aveva persi entrambi.

Proprio mentre gli ultimi raggi dorati scintillavano sull’acqua scura, apparve una forma all’orizzonte. Sembrava una nave, anche se non aveva vele spiegate, e si dirigeva verso la costa. Rimase a osservare, con il cuore palpitante di trepidazione, finché non si profilò un grande scafo semidistrutto, simile a una fortezza in rovina.

Il fasciame era annerito dal fuoco e un solo albero restava diritto, seppure a stento. Tuttavia non c'erano dubbi: era la nave di Aimon. Brenna strinse tra le dita il tessuto della gonna, paralizzata dal terrore. C'erano sopravvissuti?

A bordo regnava un silenzio inquietante, ma una figura solitaria conduceva il relitto verso riva. Da dove si trovava, tuttavia, Brenna non riusciva a ravvisarne le fattezze. Poco dopo, il cielo si tinse di viola e il sole scomparve.

Voci concitate si levarono dal forte circolare alle sue spalle e, nel giro di pochi minuti, una piccola folla si radunò sulla spiaggia, armata di torce. Mentre la nave si avvicinava, grida e commenti si affievolirono fino a tacere. Le condizioni del vascello rivelavano che molti avevano perso la vita, ma chi era riuscito a salvarsi?

Infine l'uomo saltò in acqua e arrancò tra le onde, seguito da tre compagni. Brenna avanzò il più possibile, tentando di riconoscerli. Quando li vide posare i piedi sulla sabbia, si accorse che Aimon non c'era.

Quin MacEgan, invece, sì.

Senza fiato, rimase a guardarlo mentre le correva incontro, come un guerriero pronto a reclamare le sue conquiste. Fiero e determinato, ignorò gli altri membri del clan concentrandosi soltanto su di lei. I capelli biondo cenere erano sciolti attorno al viso barbuto e gli occhi verdi la fissavano con intensità.

Quin si fermò a un braccio di distanza. Dal suo sguardo trapelava un desiderio segreto, mescolato a sofferenza. Gli indumenti erano ridotti a stracci; sangue e sporcizia gli chiazzavano il viso. «È morto, Brenna.»

Le dure parole la trafissero come una pugnalata e calde lacrime le colmarono gli occhi. Soltanto il gelo che le circondava il cuore le permise di reggersi in piedi, impedendole di scoppiare a piangere senza ritegno, in preda all’ira e ai rimorsi. Aimon si era imbarcato per lei, nella speranza di incrementare i propri guadagni. Invece, i suoi sogni di gloria e ricchezza si erano conclusi in tragedia.

Mentre una lacrima solitaria le rigava il volto, Brenna si accorse di soffrire più per il senso di colpa che per la perdita. Piangeva perché l'uomo cui si era negata le stava di fronte.

Quin le prese per mano. La sua pelle era calda e viva. Lei non oppose resistenza quando intrecciò le dita con le sue e nemmeno mentre la conduceva lontano dagli altri. In silenzio, si lasciò accompagnare alla casupola che aveva scelto di condividere con Aimon.

Appena furono soli, smise di trattenersi e sfogò lo strazio per la perdita del futuro marito. Le forti braccia di Quin la strinsero, donandole conforto. Brenna si aggrappò a lui e lo ascoltò in silenzio, mentre le sussurrava che tutto andava bene.

Ma non era affatto così. Si strappò all’abbraccio.

«Non potete rimanere qui.» Attraversò il piccolo locale e aprì la porta, invitandolo a uscire. «Ormai è deciso: non vi sposerò.»

Quin, tuttavia, non si mosse. «Anche se avete scelto, Brenna, la vostra è una decisione sbagliata.» Chiuse il battente alle sue spalle e si avvicinò di un passo.

«E io intendo farvi cambiare idea.»

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