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Il bacio del duca

di VIRGINIA HEATH

Londra, 1812. 
Lady Dorothea Claremont - per gli amici, Dot - e Lord Peter Crawley sono amici da sempre, e promessi sposi sin dalla nascita. La loro unione è fortemente voluta dalle rispettive famiglie che rinsalderebbero così la loro posizione influente nella nobiltà inglese. Ma proprio quando viene annunciato e festeggiato il loro fidanzamento ufficiale, un bacio imprevisto con il provocante Lord Freddie, un impenitente seduttore, apre a Dot un mondo di emozioni che con Peter non prova e mette in moto un'inarrestabile valanga di conseguenze, con rivelazioni del tutto inattese...

 

Capitolo 13

13

«Hai visto Peter?» Dopo avere cercato freneticamente il suo fidanzato per dieci minuti, Dorothea si arrese e si avvicinò all’acido Lord Toby, che la guardava con ostilità da quando lei aveva fatto il suo ingresso trionfale al braccio di suo padre.

«Non ti ha dato buca, se è questo che ti preoccupa. Peter non è tipo da piantare in asso le signore.» Accigliato, Toby bevve una lunga sorsata di champagne. «E’ un uomo d’onore, ligio al dovere, che vuole sempre fare ciò che è giusto.»

«Ho solo chiesto se l’hai visto.» Dorothea non era dell’umore adatto per sopportare il suo atteggiamento sempre sgarbato. «E ne deduco che non l’hai visto.» Si girò per allontanarsi, ma Lord Toby le afferrò un braccio.

«Lo ami, Dorothea? Perché altrimenti…»

«Ah, eccoti!» Peter si diresse verso di loro, aitante e con un bel colorito come aveva anticipato sua madre, eppure Dorothea era immune al suo fascino, a quanto pareva. Le liberò il braccio dalla stretta dell’amico e scoccò un’occhiata strana a Toby, poi le fece il baciamano. «Sei splendida… Guarda.» Indicò il panciotto. «Siamo una coppia perfetta.»

«A proposito…» Dorothea fece una smorfia. Non avrebbe voluto affrontare quel discorso ma sapeva che era necessario, quando era in gioco la futura felicità di entrambi. «Possiamo parlare fuori?»

«Ma naturalmente siete una coppia perfetta!» ringhiò Lord Toby, biascicando mentre agitava la mano, versando qualche goccia di champagne dal bicchiere. «I tuoi genitori l’hanno stabilito, vi hanno decretato promessi sposi sin dalla nascita, perciò non potrebbe essere altrimenti.»

«Sei ubriaco, Toby» disse seccamente Peter. «Dovresti andare. A casa

«E perdermi il fidanzamento del secolo?» Fulminò Peter con lo sguardo, cosa strana per lui che di solito riservava a lei quelle occhiate incendiarie. «La storia d’amore del secolo! Oh, non perderei per nulla al mondo questa beffa di fidanzamento!»

«Signori e signore!» tuonò il cerimoniere, per chiedere silenzio. «Vi prego di riempire i vostri calici, perché fra dieci minuti brinderemo ai futuri sposi.»

Dieci minuti! «Peter, per favore!» Dorothea cercò di trascinarlo verso la terrazza. «Dobbiamo parlare urgentemente!»

«Sì, certo…»  Peter la seguì per qualche istante, ma poi si bloccò, con lo sguardo fisso su Toby che stava riempiendo il bicchiere. «Prima però devo mettere Toby su una carrozza, e poi ti raggiungerò in terrazza.»

La piantò in asso e andò a occuparsi dell’amico. Mentre gli invitati l’attorniavano per farle gli auguri per quello che probabilmente era il peggiore errore della sua vita, Dorothea corse fuori in terrazza da sola, stringendosi il busto con le braccia come se avesse freddo, nonostante la temperatura fosse assolutamente piacevole.

Che disastro!

Che assoluto, terribile disastro!

Perché diamine aveva permesso che le cose arrivassero a quel punto senza prima parlare a cuore aperto con Peter? Forse un confronto sincero avrebbe potuto porre rimedio a quel pasticcio, in un modo o nell’altro, già da settimane.

«Dot!» Dorothea sussultò per lo spavento sentendo la voce di Freddie che proveniva dal prato immerso nell’oscurità. «Dobbiamo parlare!»

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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